La politica, da quando l’uomo si è evoluto, è uscito dalla caverna, si è organizzato per vivere in gruppi, la politica, dicevo, ha reso possibile la convivenza ed ha permesso il progresso e l’evoluzione ma anche il miglioramento costante della nostra qualità della vita. La politica è una cosa pulita ed è importante per tutti noi e vediamo per quali motivi.
La politica, checche ci voglia far pensare, proprio una parte degli stessi politici, è una delle attività fondamentali dell’essere umano, si occupa della gestione del potere, delle risorse e delle decisioni che influenzano la vita di ogni individuo che componga una società.
La politica e’ l’arte del compromesso, dell’accordo a tutti i costi pur di permettere la convivenza pacifica e civile, e’ l’artefice della creazione e dell’attuazione di strategie, leggi e norme che regolamentano le interazioni tra individui e gruppi all’interno di una comunità.
Proprio attraverso la politica vengono risolte le dispute e prese le decisioni su questioni di interesse pubblico.
Ovviamente la politica non ha sempre una forza unificante, soprattutto se chi la esercita tenta in ogni modo di prevalere, annientare l’altro additandolo come avversario ma soprattutto come nemico. Infatti uno dei problemi più critici che affligge molte società contemporanee è la polarizzazione politica. La polarizzazione è il processo attraverso il quale le opinioni, le ideologie e le preferenze politiche di un individuo o di un gruppo si allontanano e si radicalizzano, creando divisioni profonde e spesso ostili all’interno della società.
Nella nostra storia recente abbiamo un campione della polarizzazione: è storicamente riconosciuto che il leader fascista Benito Mussolini, il Duce, svolse un ruolo cruciale nell’instaurare un regime autoritario e repressivo che portò a divisioni politiche profonde nel Paese, un fortissima polarizzazione. E, visto che, con la fine del secondo conflitto mondiale, non erano stati risolti i conflitti, le ragioni delle frizioni tra i cittadini, l’Italia ha attraversato un periodo di forte polarizzazione politica tra i partiti di sinistra e quelli di destra, originati da quella definita come “la lotta di liberazione” o, dall’altra parte “la guerra civile non dichiarata”.
Nel dopoguerra, grazie alla polarizzazione voluta soprattutto dal governo americano che aveva sostituito per i primi tempi anche la gestione politica diretta, vi fu un intenso conflitto politico e ideologico tra i partiti comunisti e quelli anticomunisti, spesso sostenuti e finanziati dagli Stati Uniti come parte della Guerra Fredda.
Quindi, anche se è difficile attribuire la polarizzazione politica a un singolo individuo, è possibile individuare momenti e figure chiave nella storia italiana che hanno contribuito a creare divisioni politiche significative nel Paese nel passato recente che hanno sicuramente ispirato le strategie di movimenti e partiti solitamente personalistici ossia guidati da un leader che identifica e polarizza nonché attrae ed identifica una fazione. Ricordiamo Silvio Berlusconi ed il suo modo di trattare in politica: o si era con lui, quindi categorizzato fra gli amici, o si era contro di lui, quindi nemici. I giudici erano definiti da lui e dai suoi sodali “comunisti” o “toghe rosse”, solo per il fatto di aver messo in discussione l’intoccabilità del Capo, un dio sopra la Legge: un affronto personale gravissimo ai loro occhi.
Ma, tornando alla definizione del fenomeno, la polarizzazione porta inevitabilmente problemi legati alla mancanza di dialogo e comprensione tra le diverse fazioni politiche. Le persone tendono a isolarsi nelle loro “bolle informative,” ascoltando solo notizie e opinioni che confermano le loro convinzioni preesistenti, ignorando il punto di vista degli altri.
Altro problema legato alla polarizzazione e’ il fatto che i politici polarizzati trovano difficile fare compromessi e raggiungere accordi legislativi. Questo può portare al blocco delle istituzioni politiche, con gravi conseguenze per la capacità di un governo di rispondere ai problemi della società.
C’è poi da considerare che la polarizzazione può alimentare l’odio e l’intolleranza verso coloro che hanno opinioni politiche diverse. Questo può portare a discriminazione, violenza verbale e persino fisica contro individui o gruppi associati a determinate ideologie.
Non meno importante è che l’aumento della polarizzazione può minare la fiducia nelle istituzioni politiche e nel processo democratico stesso. Le persone possono sentirsi scoraggiate e alienate, portando a una partecipazione politica più bassa e al disimpegno civico.
La polarizzazione rende difficile affrontare le sfide complesse che richiedono soluzioni bipartisan. Problemi come il cambiamento climatico, l’assistenza sanitaria e l’immigrazione richiedono spesso un approccio collaborativo, che diventa difficile da raggiungere in un ambiente politicamente polarizzato.
Se avete trovato delle similitudini tra la situazione politica attuale e quanto teorizzato sopra, allora la soluzione può essere individuata solo nella promozione della conoscenza, nella partecipazione attiva alla vita civile e sociale del Paese. Questo per evolversi e tornare ad essere cittadini e non sudditi.
