In un mondo in cui l’espressione personale dovrebbe essere un diritto inalienabile, ci sono ancora luoghi in cui il semplice atto di mostrare i propri capelli può portare a conseguenze tragiche. Questa è la storia di Armita Geravand, una giovane iraniana di 16 anni, che ha recentemente vissuto la crudele realtà della repressione culturale e religiosa nel suo paese.

Armita, originaria di Kermanshah, è diventata il simbolo di una lotta che va ben oltre il suo caso personale. Il 1° ottobre 2023, mentre era in viaggio verso il conservatorio, alla stazione della metropolitana Shohda di Tehran, è stata aggredita dalla polizia morale della Repubblica Islamica dell’Iran per non aver rispettato le leggi obbligatorie sul velo. Quest’aggressione la ha ridotta in coma, rievocando dolorosi ricordi di un caso simile avvenuto un anno fa, quello di Mahsa Amini, una giovane donna che è tragicamente deceduta in circostanze analoghe.

L’aggressione subita da Armita non è un caso isolato, ma l’espressione di un sistema repressivo che mira a soffocare la libertà individuale e la diversità. La legge sul velo, che obbliga le donne a coprirsi i capelli e il corpo, è solo uno dei tanti modi con cui le libertà delle donne vengono limitate in Iran.

Il caso di Armita e Mahsa sottolinea la resistenza e il coraggio delle giovani donne iraniane che, nonostante il clima di paura e repressione, continuano a battersi per i loro diritti fondamentali. Le loro storie sono un monito per il mondo intero sulla necessità di continuare a lottare per la libertà e la giustizia.

Esprimiamo la nostra più profonda solidarietà ad Armita, alle famiglie di lei e di Mahsa, e a tutte le giovani donne iraniane che ogni giorno rischiano la propria vita per battersi per un futuro più libero e giusto. La loro lotta non è solo una questione nazionale, ma un richiamo globale per l’uguaglianza, la libertà e la dignità umana. Il coraggio di queste giovani donne è una fonte di ispirazione per tutti noi e un promemoria della forza indomita dello spirito umano nella lotta per i diritti e la giustizia.