Storie d’amore che vanno, che finiscono, come decine di migliaia ogni anno in Italia, che si aggiungono ai circa 70mila divorzi che si ufficializzano nei tribunali. Ma chi decide di farlo, stavolta pubblicamente, non è la parrucchiera sotto casa o la massaia di Voghera di turno, no, questa volta la donna che stabilisce di troncare pubblicamente, attraverso i social, la relazione con il compagno è la premier italiana, la prima donna a ricoprire questa carica. Questa donna lascia un compagno, che lei stessa aveva pubblicamente ed impropriamente definito marito. Questo signore, il giornalista e conduttore TV, Andrea Giambruno, si era reso protagonista di raccapriccianti episodi nei quali si pavoneggiava con delle sue collaboratrici alle quali proponeva serate piccanti, magari con fare scherzoso ma inequivoco, anche carezzando la testa, della malcapitata di turno alla quale faceva notare un “pacco”, parole sue, che si toccava.
Bene, questi episodi, registrati perché avvenuti in uno studio televisivo e durante le pause delle riprese, definiti col termine “fuorionda”, sono stati trasmessi dal più grande gruppo televisivo privato italiano. Quindi sono divenuti un fatto di dominio pubblico.
Intanto Andrea Giambruno, è stato sospeso dalla conduzione del suo programma, “Il diario del giorno”, conduzione che aveva, già dal suo esordio, fatto parlare, trattandosi di colui che invece di fare, magari, un passo indietro, aveva compiuto, grazie alla carica della compagna, un bel balzo in avanti, ma così facendo, esponendosi pericolosamente e, sempre molto pericolosamente, esponendo la terza carica istituzionale italiana a possibili bordate, poi arrivate puntualmente proprio dal cosiddetto “fuoco amico”, insomma, sembra proprio, una pugnalata alla schiena da parte dei compagni di cordata, dei soci in affari, dei membri della stessa coalizione di Governo.
Ovviamente questa donna si chiama Giorgia e di cognome fa Meloni, di mestiere il politico ed ora è “il” presidente del Consiglio (lei stessa insiste da sempre ad essere appellata al maschile).
Con un post ha comunicato a tutti di aver troncato la relazione amorosa, ma quel post era ricoperto di veleno, non tanto per il fedifrago o presunto tale, quanto per “tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa”. Bene, questo allora, però diventa, così, un fatto politico. Se poi si pensa che la televisione che ha trasmesso i famosi fuorionda che hanno colpito la Meloni, è una televisione di proprietà della famiglia Berlusconi, in pieno conflitto d’interesse visto che il cognome Berlusconi risulta legato in maniera perenne al partito politico denominato Forza Italia, attualmente in affanno ed in caccia di consensi anche e soprattutto attorno più che di fronte.
Questo lungo preambolo serve a fugare le obiezioni sollevate sulla legittimità di trattare della vita privata di chicchessia. Qui di vita privata non v’è traccia, si parla di personaggi pubblici, che hanno pubblicamente fatto e disfatto e creato il caso pubblicamente. Hanno invocato la protezione dal complotto politico-mediatico ma così facendo lo hanno certamente giustificato, certificato nella esistenza, istituzionalizzato.
Nessuno ha guardato dal buco della serratura di una camera d’albergo ma anzi in molti, tra gli attori principali, invece di spegnere le luci, si sono preoccupati di accendere i riflettori sul palco del teatrino della politica, prima fra tutti la stessa Meloni quando ha denunciato il complotto nei suoi confronti.
Insomma ai fallimenti della Meloni tra i quali quello sociale, quello economico, quello internazionale, roba che sta schiacciando un Paese allo stremo, va ascritto anche quello politico scoperchiato da una faccenda privata. Questa vicenda fa tremare il Governo eccome se lo fa. Chi ha architettato il piano lo sa come tutti gli attori sia i protagonisti, che le comparse come Giambruno.
La famiglia di Giorgia, che sbandierava strillando dal palco spagnolo in Andalusia, in sostegno a Vox, bene, quella famiglia del Mulino Bianco è durata il tempo dello spot ed è finita miseramente speriamo che non porti con se anche le istituzioni e l’intero Paese.