Oramai non c’è da stupirsi più di nulla, ma indignarsi sì. Se un generale dell’esercito italiano esprime ed argomenta profusamente, in un libro, contenuti retrogradi, sessisti, omofobi e, perfino razzisti, perché non promuoverlo? Certamente, è andata proprio così.
Roberto Vannacci, l’autore del libro “Il mondo al contrario“, divenuto un best seller in un battibaleno, era stato rimosso dall’incarico a lui assegnato, dopo lo sdegno per le affermazioni lì contenute, dallo Stato Maggiore dell’Esercito.
Vannacci era capo dell’Istituto geografico militare ed era stato destituito anche dopo le prese di posizione del ministro Crosetto che ne aveva stigmatizzato i troppi aspetti espressi non appropriati per un apicale in divisa.
Ovviamente non erano mancate le parole di di solidarietà di Matteo Salvini, che non si era lasciata sfuggire l’occasione ghiotta per i suoi 5 minuti di popolarità quotidiana sempre in cerca di rilancio per il suo partito i costante calo di consensi.
Ne era seguito un tour italiano in cui il generale incontrava i suoi fans e promuoveva il libro, comparsate TV e radio. Si è in attesa degli esiti di un procedimento disciplinare aperto e del quale si è perduta ogni traccia ad oggi.
Non saremmo in Italia, ma da oggi sempre più Itaglia, se è di ieri la notizia che Vannacci ha un nuovo incarico: è stato nominato capo di Stato Maggiore di Comfoter, forze operative terrestri.
Da oggi farà base a Roma e si è affrettato a dichiarare alla stampa che è “Un incarico prestigioso, in linea con il mio grado, con la mia funzione e con la mia esperienza”. Intanto il ministro della Difesa Guido Crosetto ha ribattuto a certe contestazioni che si tratta di “pretestuose polemiche” perché Vannacci “non è stato né promosso né retrocesso”.
Ha uno sguardo da gatta morta, Vannacci, e la sa lunga, era certo che il momento era, per lui, propizio ed ha dato la spallata giusta al momento opportuno, a lui opportuno. Non stupiamoci poi della violenza di genere dilagante, delle aggressioni ai membri della comunità LGBTQ+ in impressionante aumento, dei femminicidi e hanno raggiunto un numero impressionante.
E’ ovvio che da metà agosto Vannacci ha ottenuto visibilità, fama, denari (oltre 850 mila euro) ed ora pure una bella promozione e tutto questo speculando sul pruriginoso, sul razzismo, sul populismo peggiore e più becero, sul patriarcalismo di peggior risma, sull’omofobia, su tutti i pregiudizi ed i luoghi più comuni dove si incontrano solo ignoranti, prepotenti, prevaricatori, violenti ed istigatori ma che ovviamente sono tanti, tantissimi, troppi. Ad uno così questo ministro, questo Governo hanno dato una bella promozione. Povera Itaglia e poveri noi.