Il 2024 lo stiamo appena assaggiando e già lo sentiamo amaro: una bordata di aumenti soffocano la ripresa sbandierata ma inesistente e parimenti strangolano i cittadini di questa Italia, sempre più povera, non solo economicamente.
Mentre tra gli oligarchi di casa nostra, c’è chi tira fuori una pistola, un certo Pozzolo, deputato di Fratelli d’Italia, ad una festa organizzata dal solito Delmastro per festeggiare l’anno che se ne va, il deputato Pozzolo tira fuori la pistola e la fa girare tra gli estasiati astanti, carica, finché qualche gonzo tira il grilletto e ferisce uno di loro, ecco, mentre tutto questo accade tra chi festeggia all’impazzata, sei milioni di persone, circa due milioni di famiglie vivono, anzi sopravvivono con un reddito sotto la soglia di povertà. Questo Governo dopo aver distrutto il “Reddito di Cittadinanza”, lasciando nella disperazione quei sei milioni di persone, un bel 10% della popolazione nazionale, appare tranquillo, i poveracci non vanno a votare, non hanno nemmeno del buon cibo e loro bevono, ballano, cantano, mangiano e si sparano pure.
Ed allora il paroliberismo di certa classe politica appare sempre più fuori luogo. Ora abbiamo imparato tutti cosa siano gli Otoliti, i veri ed unici responsabili dell’assenza di un progetto politico. Infatti l’unica che dovrebbe parlare tace, una premier, la Meloni che ancora ci deve spiegare il suo progetto, la visione per questo anno dopo che le promesse fatte in campagna elettorale sono state tutte disattese, naufragate nel periglioso mare dove la barca del governo appare senza nocchiero, oppure, quando c’è stato il timoniere è apparso alquanto smarrito e si è messo a seguire, come un vero follower, Biden e la politica estera USA. Deve aver veramente perso la bussola questa Meloni, ma starà bene o sarà impazzita? La Meloni di due anni fa era diversa… Questo durante il primo anno di governo, oramai abbondantemente trascorso e con due finanziarie senza visione, striminzite, piene di nuove tasse, privatizzazioni, svendite e recessive.
Ci sono parole che hanno caratterizzato l’anno appena trascorso, un mestissimo 2023, che descrivono la situazione non solo politica, ma anche sociale ed economica: ed allora appare all’orizzonte “sovranismo”. Questo termine, un neologismo entrato nel dizionario solo nel 2017, di probabile influsso francese, proveniente dal termine “sovrano” con il suffisso -ismo, pare essere derivato dal concetto “souverainisme‘doctrine des défenseurs de l’exercice de la souveraineté nationale en Europe”, ossia “dottrina dei difensori dell’esercizio della sovranità nazionale in Europa”. Quindi, l’origine non italica, pone anche il problema della paternità del concetto e rappresenta una contraddizione, per un fenomeno che propugna la difesa e la riconquista della sovranità popolare nazionale e quindi italica. Nel corso degli ultimi due lustri, il sovranismo sicuramente ha caratterizzato una parte considerevole delle forze politiche in Italia (e non solo) che si sono coagulate utilizzando il malcontento, il disagio popolare guidando da dietro (proprio come faceva un certo Mussolini), sospingendo e gonfiando gli umori più fetidi provenienti dalle pance e dai deretani di un popolo smarrito. E quindi pompaggio del “tradizionale” e del “nostrano”, del “campanile” ed innalzamento di muri e barriere per lasciare fuori lo straniero ma anche il nemico, sempre prontamente individuato, con dovizia di particolari e sempre additato con maggior veemenza. Queste forze, attualmente al governo di questa barca sbandata e che prende acqua, sono state in grado di dare espressione allo lo scontento verso la globalizzazione e l’ostilità verso i processi di integrazione europea. Da qui il punto fermissimo di un certo Salvini sulla ratifica del MES che ci ha fatto perdere ulteriormente faccia e convinto l’Europa che conta, della nostra profonda incompetenza ed inaffidabilità. Ma anche alla negazione della “crisi climatica” e del “collasso climatico” in corso, sempre sulla scia della difesa della tradizione e degli interessi di bottega di petrolieri, industriali dell’automotive, degli allevatori riuniti sotto le bandiere gialle e verdi di Campagna Amica e delle altre lobbie che hanno, per esempio di fatto bloccato la ricerca e produzione industriale della “carne coltivata”, la cosiddetta “carne sintetica” relegando l’Italia a fanalino di coda europeo.
Sulla scia della tradizione, chi ci governa, se a parole condanna i “femminicidi”, 103 nel 2023, non fa nulla per arginare il fenomeno. Addirittura la senatrice di Fratelli d’Italia, Livia Mennuni, ha affermato, per sostenere l’importanza della maternità che: “È una missione, deve diventare ‘cool’. La prima aspirazione deve essere quella di diventare mamma” a 17, 18 o 20 anni, ha chiosato. Definire la maternità “Cool”? Una così importante scelta, se la si definisce cool, ossia alla moda, la si sminuisce, le si fa perdere di importanza esponendola alla caducità, alla temporaneità di qualcosa che può essere cool adesso e fuori moda tra qualche tempo, cosa che non si addice per nulla al processo di accrescimento di un pargolo. E poi suggerire a ragazzine di 17 o 18 anni di imbarcarsi in una maternità quando dovrebbero ancora studiare, istruirsi, prepararsi all’università è quanto di più “retrogrado” e “maschilista”. Qualcosa che si sposa benissimo col concetto di “patriarcato”, alla base della possessività dei maschi e della loro violenza quando non riescono più a controllare quel fiore idealizzato, quella madre senza macchia, quell’essere assecondante, quel luogo del divertimento e dello sfogo e anche attrattore di passione morbosa, proprietà privata, privata della libertà personale fino a privarla della vita. Ed invece ci vorrebbe ben altro di una ragazzina madre, ci vogliono donne consapevoli ed indipendenti, istruite e colte, ma questa è un’altra storia.
Intanto, mentre tutto questo accade, al governo devastano la società, preparano leggi bavaglio per la stampa, riforme liberticide della Giustizia, privatizzazioni della sanità intera, affidamento di servizi pubblici a gruppi di amici dei fratelli e l’opposizione appare ancora confusa, divisa, persa dietro cavillosità incomprensibili alla gente, che invece è in cerca di alternative. La “sinistra” invece di coalizzarsi per arginare questa sistematica distruzione del welfare, dello Stato con le sue propaggini, come sino ad ora lo abbiamo conosciuto, va in ordine sparso, appare litigiosa e cerca di sfilarsi i pochi consensi ancora rimasti. Unica àncora, Elly Shlein, arrivata da Marte in un “Partito” **che di “Democratico” aveva solo il nome e che sembra, con lei, aver iniziato, fra mille difficoltà, un rilancio su temi veri. **Conte dovrà trovare la quadra con lei, assieme a Fratoianni e pochi altri, per ripartire al salvataggio di questa nave che, altrimenti, rischia di affondare molto presto.