Garantisti a corrente alternata: questi sono i nostri governanti. Vogliono eliminare il reato di abuso d’ufficio ed indebolire la repressione nei confronti di corrotti e corruttori e limitare l’azione penale nei confronti dei reati tipici dei colletti bianchi, ma quando si tratta di immigrazione e difesa del clima, sono inflessibili.
Infatti la Camera ha approvato con 138 voti a favore, 92 contrari e 10 astenuti il disegno di legge, proposto dal ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, riguardante “Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”.
E’ dalla scorsa primavera che nel Governo stavano elaborando questo provvedimento ed ora lo hanno messo su. Intanto è passato alla Camera e così: inasprite le pene contro gli attivisti per il clima, definiti addirittura “eco-vandali”, nel tentativo di fermare le loro azioni di disobbedienza civile, proteste non violente e simboliche che non danneggiano mai i luoghi dove si tengono ma sono spine nel fianco di questi sbrodoloni incapaci a governare e per questo pericolosi.
Questi movimenti, primo fra tutti Ultima Generazione, inscenano proteste, accuratamente studiate per essere mediatiche, come per i blocchi stradali. Ma diventano virali quando coinvolgono monumenti emblematici del patrimonio storico ed artistico. Questi atti però non hanno mai danneggiato nulla, solamente imbrattato temporaneamente i monumenti presi di mira, visto che vengono utilizzate nelle azioni dimostrative, sostanze, spesso anche alimentari, non tossiche e sempre lavabili.
Ma era chiara la volontà persecutoria del Governo nei confronti di ambientalisti ed attivisti per la difesa del clima ed era altrettanto lampante che la difesa del patrimonio artistico e storico era solo una scusa. Infatti tutti gli emendamenti proposti dalle opposizioni, in aula, volti all’inasprimento delle sanzioni nei confronti di chi deturpa l’ambiente, il paesaggio con piccoli e grandi “eco-mostri” sono stati rigettati, come è stato cassato quello che avrebbe portato a diecimila euro la sanzione per chi distrugge l’ambiente costruendo manufatti abusivi, oppure un altro emendamento, presentato da Bonelli di Europa Verde, che avrebbe previsto inasprimenti delle pene per i pubblici ufficiali responsabili di danneggiamento del patrimonio, anch’esso rigettato.
L’aspetto grottesco è che, difronte a tanto impegno di questi attivisti, dettato dalla crescente preoccupazione per il collasso climatico in atto, la risposta del Governo è stata il pugno di ferro contro i manifestanti e non già contro chi inquina e ci espone a crescente pericolo.
Il testo della norma approvata alla Camera dispone sanzioni amministrative salatissime, da un minimo di 10.000 ad un massimo di 60.000 euro. E’ il solito modus operandi di questa destra becera che furbescamente assegna ai prefetti la competenza per la contestazione di questi che sono stati ideati come illeciti amministrativi. E questo per evitare la figuraccia all’esecutivo ogni volta che qualche giudice scagiona ed archivia i procedimenti intentati contro questi attivisti, o condanna al minimo sospendendo l’esecuzione della pena, entrando nel merito della vicenda e non ravvisando reati o decretandone la estrema tenuità e di contro un alto valore morale delle motivazioni, come recentemente accaduto nel Tribunale di Bologna. E così, con questa nuova norma, ora, basterà che il prefetto riceva le segnalazioni delle forze dell’ordine e comminerà sanzioni mostruose.
Questo clima repressivo da tolleranza zero, appare a senso unico e racconta del clima politico montato da questo governo che non tollera il dissenso, l’opposizione, il solidarismo, il pacifismo, l’ecologia, l’ambiente e l’animalismo, i diritti, compresi quelli di dissentire. Invece detta ed impone l’ordine e l’obbedienza come qualcuno aveva già fatto proprio 100 anni fa partendo da Piazza Venezia. Ed allora giù duro contro i rave-party, contro le ONG che salvano vite in mare, operazioni volte a screditare le associazioni che ospitano migranti, botte, galera ed ora anche mega-multe agli attivisti per il clima ribattezzati “eco-vandali”. Tutto questo nella più ampia disinformazione dovuta alla occupazione, quasi militare, di tutti i mass-media che hanno arruolato un esercito di pennivendoli lecchini.
C’è da notare, però, fortunatamente, che la politica di parte della sinistra dell’emiciclo, se prima era adagiata su posizioni contigue a quelle meloniane nei confronti dei manifestanti per il clima, ora sembra si stia risvegliando, anche se lentamente, dal torpore e stia prendendo posizioni in appoggio a ragazzi, come quelli di Ultima Generazione, che si battono da anni per tentare di risvegliare le coscienze per fermare il collasso climatico.
