Fleximan l’ultimo eroe dei sovranisti, dei frustrati, dei disillusi in cerca di vendetta.
Fleximan che, per esempio gli attivisti del movimento sovranista ligure Pro-Italia definiscono “L’eroe che non ci meritiamo ma di cui abbiamo bisogno” non è poi un solo figuro ma tanti piccoli uomini che si muovono di notte con in mano un flessibile.
Fleximan, un simbolo al quale attaccarsi più che una persona in carne e ossa. Una figura che è divenuta mitologica grazie alle mille rappresentazioni che sono state realizzate dall’intelligenza artificiale, che ha afferrato quasi sempre molto argutamente dei tratti distintivi comuni che lo raffigurano con un corpo palestrato, agile e dal taglio netto e preciso.
Esistono oramai versioni ufficiali con la F stampata sul petto, ma anche altre con un passamontagna, il cappuccio della felpa sulla testa, il flessibile invece è d’ordinanza.
Insomma una riedizione del personaggio interpretato da Uma Thurman nel film Kill Bill, con in più l’immancabile flessibile.
E così, gli attivisti del movimento sovranista di Pro Italia hanno lanciato una raccolta fondi per pagare le spese legali di quel tizio, che prima o poi verrà beccato. Sicuramente avremo tutti un sussulto quando scopriremo che la figura sarà abbastanza diversa dall’immagine dell’eroina realizzata dall’intelligenza artificiale, e, quando beccato con la smerigliatrice ancora fumante, avrà comunque l’avvocato pagato…
Gli attivisti di Pro Italia pubblicando l’annuncio con il conto corrente scrivono anche che utilizzeranno quei fondi “speriamo più tardi possibile” e viene spiegato che i soldi raccolti serviranno a sostenere tutti coloro che saranno individuati, denunciati e portati a processo come responsabili delle manomissioni degli autovelox.
Ovviamente quello che stanno facendo i vari Fleximan italiani non è legale e questo lo ammettono anche quelli di Pro Italia, visto che questo misterioso “giustiziere” nelle ultime settimane ha distrutto decine di rilevatori di velocità solo nel Nord Italia causando conseguentemente danni ingenti per le casse comunali coinvolte: un impianto costa svariate decine di migliaia di euro.
Ma perché è così popolare questo personaggio? Perché è proprio una reazione popolare ad un presunto attacco che le istituzioni starebbero ponendo in essere per limitare la libertà dei cittadini. Cosa farebbero queste istituzioni? Imponendo limiti di velocità come ultima restrizione avrebbero un piano, che nessuno ancora ha messo nero su bianco ma che genericamente si esplicherebbe con la svolta green ed il cambiamento verso l’elettrificazione della mobilità. Insomma l’applicazione dei limiti di velocità sarebbe solo l’ultima delle presunte angherie di uno Stato canaglia.
Le stesse persone che osannano Fleximan non solo detestano la svolta green ma addirittura sempre più spesso attaccano, non solo a parole tutto e tutti quelli che la appoggiano. Il vandalismo sui pali degli autovelox non è la prima mossa violenta di queste persone. Atti di vandalismo sono già storia con righe sulle portiere delle auto elettriche, bozze e vernici spruzzate su carrozzerie lasciate anche per pochi minuti sole in un parcheggio. Ma queste persone sono soprattutto grandi fabbricanti di fake news, come ad esempio quelle sulla facilità in cui i veicoli elettrici prenderebbero fuoco, altre fake sulla produzione delle batterie, sulle le materie prime e anche sullo sfruttamento di persone e risorse durante l’estrazione di metalli e terre.
E’ ovviamente una reazione popolare alla politica che mette in discussione la mobilità privata, soprattutto se molto inquinante, ma il grave è che una parte politica sta iniziando a dare legittimità a questi atti.
I fatti stanno dalla parte dei pali tagliati e non da quella dei tagliatori, non vandali ma criminali veri e propri questi Fleximan, soprattutto se si prendono in esame i problemi legati alla velocità ed al più generale rispetto delle regole al quale gli automobilisti italiani risultano allergici.
Riguardo alla incolumità dei cittadini parlano chiaro i dati ISTAT relativi al 2022 che evidenziano un quadro allarmante per l’Italia, con 3.159 morti e circa 223mila feriti in incidenti stradali.
Da notare che la velocità rappresenta la terza causa di incidenti, preceduta solo dalla guida distratta e dal mancato rispetto della precedenza o del semaforo.
Ed allora andrebbero stigmatizzati tutti quei politici o meglio politicanti che cavalcano l’onda popolare e strizzano l’occhio al Fleximan di turno ed ai suoi tifosi. La vita, qualunque vita, degli animali umani e non vale sicuramente più di pochi minuti guadagnati correndo.