“Una azione sfuggita al controllo di un autistico“: così Andrea Stroppa, il referente in Italia di Elon Musk, vorrebbe far passare il saluto romano, ripetuto due volte durante la sua arringa per la cerimonia di insediamento di Trump. Invece no, non è un’azione sfuggita al controllo di qualcuno incapace di dominare i propri sentimenti, come vorrebbero far credere anche gli altri suoi seguaci e servitori.
Il comportamento di Elon Musk rappresenta la messa in scena deliberata e terribilmente razionale di un’atrocità che, dopo otto decenni, è diventato nuovamente pensabile esibire di fronte a una folla in estasi.
Un sogno, o, meglio, un incubo che spinge i medesimi seguaci e servitori ad affermare che “l’Impero romano rivive nel saluto imperiale”, per poi ritrattare tutto e dileguarsi esattamente come fecero i loro avi.
La scorsa notte si è verificato un episodio ben più allarmante di un saluto nazista esibito in pubblico.
Si è compiuta la normalizzazione globale del saluto nazista, che è stato convalidato e perfino reso attraente agli occhi di innumerevoli individui e giovani che ignorano il significato di quel gesto, ma che inizieranno a replicarlo come fosse uno scherzo virale, una moda, un passatempo.
Infatti la storia si ripete tristemente, Elon Musk, più di Trump, manifesta la stessa follia megalomane di Hitler e Mussolini, ma con una concentrazione di mezzi finanziari e influenza che i due dittatori insieme non avrebbero immaginato di possedere. L’uomo più ricco e potente del pianeta che spalleggia e si serve di un miliardario puttaniere, evasore fiscale, sobillatore, vendicativo ed inetto, l’odierno presidente americano.
Musk padrone, e non proprietario, di X, PayPal, Tesla, SpaceX, Neuralink, SolarCyty, The Boring Company e molte altre, domina e controlla social, comunicazioni, telecomunicazioni, ricerca e sicurezza e tanto altro, ora ha raggiunto i gangli del potere e appare invincibile, proprio come quel Mussolini o quell’Hitler che scimmiotta. Al pari loro, si spera, venga presto deposto da chi prima lo osannava.