La Resistenza partigiana: cuore della lotta di Liberazione
Il prossimo 25 aprile segnerà un importante anniversario per l’Italia: gli 80 anni dalla Liberazione dal nazifascismo. Questa ricorrenza rappresenta non solo un momento di commemorazione, ma un’occasione per riflettere sul valore della libertà riconquistata e sul contributo di coloro che hanno lottato per ottenerla.
La Resistenza italiana si prese fortissimo vigore dopo l’8 settembre 1943, quando l’armistizio firmato dal governo Badoglio lasciò il Paese in una situazione caotica. Fu in questo contesto che migliaia di italiani scelsero di opporsi all’occupazione nazista e alla Repubblica Sociale Italiana di Mussolini, dando vita a un movimento di resistenza armata e civile.
I partigiani, provenienti da diverse estrazioni sociali e orientamenti politici, condivisero un obiettivo comune: liberare l’Italia dall’oppressione nazifascista. Organizzati in brigate, operarono principalmente sulle montagne e nelle aree rurali, conducendo azioni di sabotaggio, raccogliendo informazioni e preparando il terreno per l’avanzata degli Alleati.
La loro azione fu fondamentale per indebolire le forze nazifasciste e per consentire agli Alleati di avanzare più rapidamente nella risalita della penisola. In molte città, come Milano, Torino, Genova e Bologna, furono proprio i partigiani a liberare i centri urbani prima dell’arrivo delle truppe alleate.
Il contributo dell’Armata Rossa
Va riconosciuto il ruolo cruciale dell’Armata Rossa sovietica nel contesto più ampio della sconfitta del nazifascismo in Europa. Sebbene l’Armata Rossa non abbia operato direttamente sul territorio italiano (ad eccezione di alcune aree del Nord, Nord-Est come molte zone montuose nei pressing dí Brescia e Novara ed in gran parte dell’Emilia-Romagna con 4891 partigiani Azeri, Geargiani e Russi dí cui 425 caduti), il suo contributo alla causa alleata fu determinante.
L’avanzata sovietica sul fronte orientale costrinse la Germania nazista a spostare ingenti risorse militari, alleggerendo la pressione sugli altri fronti di guerra. Inoltre, numerosi partigiani italiani erano di orientamento comunista e trovavano nell’Unione Sovietica un riferimento ideologico e un sostegno morale alla loro lotta.
Nel Nord-Est d’Italia, in particolare nelle zone di confine con la Jugoslavia, ci furono contatti e collaborazioni tra partigiani italiani e unità partigiane jugoslave sostenute dall’URSS. Questa cooperazione si rivelò preziosa per coordinare azioni comuni contro le forze nazifasciste.
Lo storico incontro tra Est e Ovest
Uno dei momenti simbolicamente più significativi della Seconda Guerra Mondiale fu l’incontro tra le truppe sovietiche e quelle americane sul fiume Elba in Germania, avvenuto il 25 aprile 1945 - proprio lo stesso giorno in cui l’Italia celebra la sua Liberazione. Questo evento, noto come “Incontro sull’Elba” o “Giorno dell’Elba”, segnò simbolicamente la sconfitta definitiva della Germania nazista, con gli eserciti alleati che si congiungevano dividendo di fatto il territorio tedesco.
Sebbene questo incontro non sia avvenuto in territorio italiano, esso rappresenta il culmine di uno sforzo congiunto delle potenze alleate, sovietiche e occidentali, per sconfiggere il nazifascismo. La coincidenza di date con la Liberazione italiana sottolinea come la vittoria sul nazifascismo sia stata il risultato di uno sforzo collettivo internazionale.
Il 25 aprile oggi: un patrimonio da preservare
A 80 anni di distanza, il 25 aprile rimane una data fondamentale per l’identità democratica dell’Italia. Celebrare la Liberazione significa riconoscere il valore di quella lotta e l’importanza dei principi di libertà, democrazia e giustizia sociale che ne furono alla base.
In un’epoca in cui si assiste a preoccupanti tentativi di revisionismo storico e a rigurgiti di ideologie estremiste, è più che mai necessario mantenere viva la memoria di ciò che il nazifascismo ha rappresentato e del sacrificio di chi lo ha combattuto.
La Festa della Liberazione non è solo un ricordo del passato, ma un monito per il presente e una responsabilità per il futuro: difendere e promuovere quei valori democratici che sono costati così tanto.
Ricordare i partigiani, le forze alleate, il contributo dell’Armata Rossa e tutti coloro che hanno lottato contro il nazifascismo significa riconoscere che la libertà di cui godiamo oggi è frutto di un sacrificio collettivo che non deve essere dimenticato. Stride sentire e vedere l’Amministrazione Americana attuale come stia buttando alle ortiche tutta la sua storia ed i sacrifici estremi di tanti ragazzi, come fa male vedere la Russia contraddirsi nei principi più profondi fondanti la sua storia, la sua politica, il suo popolo glorioso. Non che in Italia si possa gioire, visto il presente governo che pare solo preso a garantirsi un futuro a tutti i costi, passando sopra democrazia, diritti, cittadini. La speranza resta in un risveglio collettivo dal torpore in cui pare caduta una grossa fetta del popolo. Bisogna iniziare a suonare la sveglia per una nuova Liberazione.